IL PUZZLE
Durante l'assenza della moglie, un importante
uomo d'affari dovette rimanere in casa per badare ai due scatenatissimi
bambini. Aveva un'importante pratica da sbrigare, ma i due piccoli non
lo lasciavano in pace un istante.
Cercò così di inventare un gioco che li
tenesse occupati un po' di tempo. Prese da una rivista una carta
geografica che rappresentava il mondo intero, una carta complicatissima
per i colori dei vari stati. Con le forbici la tagliò in pezzi
minutissimi che diede ai bambini, sfidandoli a ricomporre il disegno del
mondo. Pensava che quel puzzle improvvisato li avrebbe tenuti occupati
per qualche ora.
Un quarto d'ora dopo, i due bambini arrivarono
trionfanti con il puzzle perfettamente ricomposto. "Ma come avete fatto
a finire così in fretta?", chiese il padre meravigliato.
"E' stato facile", rispose il più grandicello.
"Sul rovescio c'era una figura di un uomo. Noi ci siamo concentrati su
questa figura e, dall'altra parte, il mondo si è messo a posto da solo".
Il saggio Bayazid diceva: «Quando
ero giovane ero un rivoluzionario e tutte le mie preghiere a Dio erano:
"Signore, dammi la forza di cambiare il mondo". Quando ero ormai vicino
alla mezza età e mi resi conto che metà della mia vita era passata senza
che avessi cambiato nulla, mutai la mia preghiera in: "Signore, dammi
la grazia di cambiare tutti quelli che sono in contatto con me. Solo la
mia famiglia e i miei amici, e sarò contento".
Ora che sono vecchio e i miei giorni sono
contati, comincio a capire quanto sono stato sciocco. La mia sola
preghiera ora è: "Signore, fammi la grazia di cambiare me stesso". Se
avessi pregato così fin dall'inizio non avrei sprecato la mia vita».
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